A Sorso, in Sardegna dalla fonte Billellera un’acqua sgorga di pazzia. Marina che di quell’acqua è un poco figlia, per togliersi di torno il sortilegio, cominciò a incidere il legno più duro a scheggiare la pietra e a fondere metalli negli alveoli scavati. Un corpo a corpo con la materia più impenetrabile su cui lascia traccia durevole e arcaica di remoti antenati. Oggi più ragionevole, Marina, realizza, fonditrice di fantasia, piccole gettate in metalli preziosi, batte e ribatte le lamine, le incide, le segna ostinata: sculture da viaggio, che lei chiama gioielli.